Al Fresco
via Savona, 50 - Milano
A Milano, come in tutte le grandi città, le aree verdi sono considerate un dono, un'oasi di serenità che ci permette di prendere le distanze dai rumori e dal tran tran quotidiano.
Personalmente, rimango sempre affascinata da chi è in grado di reinterpretare gli spazi e trasformare angoli di cemento in piccoli paradisi che coinvolgono tutti i sensi.
Questo è un esempio perfetto: Emanuele Bortolotti (agronomo, specializzato in Architettura dei Giardini) e Ferdinando Ferdinandi (un passato da art director, per poi spostarsi sulla ristorazione: siete mai stati nel suo Piquenique?) partono da un gusto comune e al posto del magazzino di un'acciaieria fanno nascere Al Fresco, un concept restaurant dal gusto internazionale.
Non una linea precisa e coerente, bensì arredi informali e senza tempo, camerieri vestiti da giardinieri e una grande veranda che crea un bellissimo rapporto visivo con il verde del giardino, allestito anch'esso per i pranzi all'aperto.
In un momento in cui ai ristoranti si chiede di più di un semplice piatto, Al Fresco dona ai suoi clienti un'idea nuova, nella quale è presente anche un grande bancone sharing posizionato davanti alla cucina a vista (anche su strada), abbellita con vecchie maioliche mischiate in modo quasi casuale. Anche per quel che riguarda i piatti, questa è una cucina volutamente non elaborata, italiana, che utilizza materie prime buone ma semplici prestando attenzione alla stagionalità dei prodotti, e che prevede molti piatti a base di verdure.
Una formula innovativa che non perde di vista la tradizione e che rende Al Fresco un meraviglioso luogo di incontro con cucina.